Crediti
Organizzato da Theatron 2.0 in collaborazione con Argot Studio

Quando?
Dal 29 aprile al 2 maggio 2024
Dalle 10:00 alle 17:00 (con un’ora di pausa pranzo).

A chi?
Il percorso formativo si rivolge ad attori/attrici e autori/autrici teatrali.

Modalità di partecipazione?
Per informazioni sul costo e per candidarsi scrivere a formazione.theatron@gmail.com

PRESENTAZIONE DEL WORKSHOP

Come possiamo mettere a disposizione del teatro la nostra vita, le nostre esperienze, gli incontri che ci hanno cambiato?

Se è possibile farlo, a che serve? A chi serve?

Da queste domande nasce la condivisione del percorso di studio fatto da un ragazzo di provincia, che desiderava realizzare il suo sogno di fare l’attore e che, grazie al bagaglio di ricordi e tradizioni, vita passata tra racconti e storie, riesce a trovare una strada nel mondo del teatro, facendosi autore di sé stesso. È un percorso.

Il workshop proposto da Tindaro Granata si articola in due momenti.

Inizialmente Tindaro cercherà di argomentare il processo di teatralizzazione che si può fare per capire se si può raccontare la propria vita cercando di generare un’opera teatrale.

Successivamente saranno gli allievi a lavorare alla scrittura di un breve “monologo”, per poi svilupparne la messa in scena.

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
Non sono previsti limiti di età nè territoriali.

Per informazioni sul costo e per candidarsi scrivere a formazione.theatron@gmail.com

Saranno selezionati un massimo di 15 partecipanti tra le candidature pervenute.

TINDARO GRANATA

Contadino espero in potatura aranceti e limoneti e uliveti. Si diploma all’Istituto per Geometri di Patti (ME) e appena ventenne si imbarca su Nave Spica, in qualità di Meccanico Artigliere.
Dopo aver trascorso un anno in mare occupandosi della gestione e manutenzione delle armi di difesa della nave militare, nel 1999 si trasferisce a Roma col sogno di poter fare teatro. Lavora come commesso, in diversi negozi di scarpe, a Fontana di Trevi prima e a Largo Argentina poi da Marcus Shoes; poi come cameriere in trattorie e ristoranti.

Artisticamente non ha una formazione accademica, il suo percorso teatrale inizia nel 2002 con Massimo Ranieri, in occasione della messa in scena dello spettacolo “Pulcinella”. Tindaro si presenta al provino teatralizzando la canzone “U pisci spada” di Domenico Modugno. Viene scelto per il ruolo di co-protagonista.

A seguito di un incidente al ginocchio, l’anno dopo, Tindaro sospende la sua attività di attore per due anni, ricominciando con fatica, ma trovando sulla sua strada molti professionisti che lo aiutano a migliorarsi, a crescere e ritornare in scena. Nel 2009 lascia Roma e si trasferisce a Milano.

Con Carmelo Rifici inizia un felice sodalizio dal 2006 e lo porta a lavorare in diversi importanti spettacoli, tra i quali, l’ultimo progetto che lo vede attore e adattatore del testo “La pulce nell’orecchio”.

È diretto da Serena Sinigaglia ne “Il libro del buio” e in “32 secondi e 16” e con la quale ha in atto un progetto triennale della riscrittura di “El nost Milan” che vede la partecipazione di 160 cittadini in scena.

In scena nel ruolo di Tom, ne “Lo zoo di vetro”, diretto da Leonardo Lidi;

Andrea Chiodi lo dirige in diversi progetti teatrali, tra i quali “La Bisbetica Domata” e prossimamente “Il malato immaginario”.

Esordisce come autore di sé stesso nel 2011 con “Antropolaroid”, spettacolo sulla storia della sua terra, messo in scena con un originale rielaborazione dell’antica tecnica del “cunto siciliano”. Vince la “Borsa Teatrale Anna Pancirolli”, il Premio “ANCT 2011” come “Miglior spettacolo d’innovazione” e il premio “FERSEN”.

In seguito, mette in scena “Invidiatemi come io ho invidiato voi”, storia di un caso di pedofilia realmente accaduto, grazie al quale ricevere il premio Mariangela Melato come “Miglior attore emergente”, il Premio “FERSEN” alla “Regia”, il Premio “ENRIQUEZ” per “Drammaturgia per l’impregno civile” e inoltre il “Premio Internazionale Orgoglio Siciliano nel Mondo”.

“Geppetto e Geppetto” è il testo col quale affronta il tema della “stepchild adoption” e il rapporto tra padri e figli. Riceve il Premio UBU 2016 come “Miglior novità o progetto drammaturgico”, il premio Hystrio Twister 2017 come “Miglior spettacolo dell’anno” e il Premio “ENRIQUEZ” come “Miglior spettacolo di impegno civile e sociale”

Premio Mario Mieli 2017 come “Miglior spettacolo dell’anno”.

Debutta a gennaio del 2024 con “Vorrei una voce” spettacolo realizzato dopo l’esperienza di insegnamento nella Casa Circondariale di Messina e la messa in scena dell’ultimo concerto di Mina, nell’agosto del 1978.

In qualità di autore puro, scrive su commissione “Farsi Silenzio”: un pellegrinaggio laico alla ricerca di cosa è sacro oggi;

Scrive anche “Dedalo e Icaro”, storia di un padre (Dedalo) che cerca di comprendere e accettare l’autismo del figlio (Icaro).

È direttore artistico della compagnia teatrale Proxima Res.
È direttore artistico del Tindari Festival

Dirige una rassegna di drammaturgia contemporanea dal nome Situazione Drammatica – IL COPIONE, per avvicinare lo spettatore alla pratica della lettura dei testi teatrali contemporanei.

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